La mia vita con Carl ha avuto inizio il 18 maggio 2020 qualche minuto prima delle ore 15.
Carl era un ospite del rifugio L'Albero di Mais, di Moncalieri (To).
E' nato randagio il 1 aprile 2019, è entrato per la prima volta in un gattile il 24 giugno dello stesso anno ed è stato trasferito al rifugio il 28 agosto.
Al nostro primo incontro Carl era nascosto all'altezza del soffitto, nella stanza che condivideva con molti altri compagni e compagne di cattività, tutt'altro che intenzionato a fare la conoscenza di chicchessia.
Si potrebbe dire che la mia adozione sia stata un po' un atto di violenza nei suoi confronti, strappandolo "con forza" al gattile. Ma in un'ottica del genere, probabilmente, si potrebbe anche pensare che strapparlo alla strada per metterlo in gattile sia stato un atto di violenza... quindi credo che soprassiederò sulle implicazioni etiche e morali della cosa.
Di certo Carl non era intenzionato a farsi toccare da nessuno. Tanto meno dalle persone che, con tanta pazienza (e un quarto d'ora buono di litigi) sono riuscite ad acciuffarlo e a rinchiuderlo nel trasportino.
Volente o nolente, e soprattutto un po' soffiante, alle 15.30 Carl era rinchiuso nel trasportino. E stava venendo via con me.
Appena collocato il trasportino in auto, ho acceso un po' di musica per gatti, per cercare di tranquillizzarlo un poco (su Youtube se ne trova l'infinito e oltre).
Mezz'oretta di viaggio insieme, con tanto di musica, sono serviti a farlo schiodare dal fondo del trasportino, su cui era spalmato, per farlo avanzare fino alla porta, a osservarmi credo in un misto di curiosità (poca), di paura e di disprezzo (ampiamente).
Appena arrivato a casa, un appartamento di 45 mq al quarto piano, l'ho collocato nel mezzo del soggiorno, aprendo il verandino del trasportino per offrirgli maggiore visibilità sull'ambiente circostante, e, ovviamente, aprendo anche la porta, in direzione dell'ingresso del cucinino, dove acqua e crocchini lo stavano aspettando in bella vista.
L'esitazione di Carl dura meno di tre minuti.
Con un balzo felino (termine quantomai azzeccato nel suo caso), si è catapultato fuori dal trasportino andando prima a beccare un angolo sotto una sedia, giudicato tuttavia non sufficientemente sicuro, per quindi scattare fino al cucinino. Non per la pappa, però, quanto per nascondersi sotto il mobile del lavello e lì trovare rifugio.
Evidentemente in un primo momento, però, neppure quello spazio è stato giudicato sicuro, trovandosi a essere attratto nei confronti di un pertugio esistente sul fondo del mobile, utile per accedere al medesimo... e così, tempo un paio di minuti, di Carl resta solo la punta della coda, in agitazione sotto al mobile.
La scelta, però, non è delle migliori: troppi possibili veleni per un micetto spaventato. L'anta aperta è un deterrente a sfruttare quello spazio come tana, ragione per cui si allontana autonomamente ridiscendendo al piano inferiore e lì stazionando per un paio di ore buone.
In queste due ore, per cercare di tranquillizzarlo, dopo altra musica felina passo ai notturni di Chopin, giusto per variare un poco. Quando, tuttavia, l'anta torna a essere chiusa, l'interesse per il piano superiore torna a essere presente... così subentra la necessità di chiudere il passaggio.
I lavori atti a svuotare il mobile non soddisfano Carl, il quale, a tre ore dall'ingresso in casa, decide quindi di correre fino al lato opposto dell'appartamento, nella camera da letto. E avendo a disposizione molti posti diversi dove nascondersi (fra cui anche il suo tiragraffi e il cliché evergreen del letto) si va comunque a imbucare nell'angolo più scomodo possibile, sotto la scrivania.
Una decisione che anch'egli giudica poco furba, trasferendosi poi al letto.
La sera trascorre con Carl in camera da letto e io in soggiorno. Fino a quando io non vado in camera da letto e, così, lui sceglie di trasferirsi in soggiorno, questa volta puntando al retro della porta, nascosto sotto il calorifero.
Alle ore 23 Carl non ha ancora mangiato, bevuto o fatto bisognini. In effetti non è mai stato neppure in bagno a scoprire di avere una vaschetta igienica e della sabbietta a disposizione.
E così, prima di andare a dormire, decido di portare la vaschetta igienica in soggiorno, sperando che tale collocazione possa incontrare il suo consenso.
Alle 23.30 mi metto a letto. E sento Carl raspare nella sabbietta... OTTIMO!
E' circa mezzanotte e sto per addormentarmi quando, dal lato del letto opposto al mio, Carl si issa sul letto con aria timorosa. Resta per un attimo a fissarmi, cercando di capire se stia dormendo o se sia sveglio (e io fingo di dormire). Zampetta quieto fino alle mie gambe, scende ai piedi e balza giù dal letto.
Passa qualche minuto e un sonoro «Meow» fende l'aria.
Io taccio, continuando a restare ufficialmente addormentato, di spalle verso di lui.
Ed ecco un secondo «Meow».
Io taccio ancora.
E Carl, con movimento discreto, risale sul letto, questa volta alle mie spalle, e viene a respirarmi sul collo, studiando il retro della mia testa e cercando di capire, evidentemente, che strano genere di coinquilino io possa essere...
Primo giorno.
Vi amerete alla follia, lo so!!! 😍😍😍😍
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