Sono passate poco più di dodici ore dall'arrivo in casa di Carl quando ha inizio il secondo giorno.
Un rapido controllo mi conferma che Carl si trova ancora nel rifugio dietro la porta del soggiorno.
Porto via la vaschetta igienica e la ripulisco. Non è tanta roba, però è pur sempre un inizio.
Ricollocata la vaschetta al suo posto in bagno, con la speranza che, durante la giornata, possa decidere di prendere in considerazione anche quell'ultimo ambiente domestico prima ignorato, gli preparo la colazione, con la pappa umida al sapor di salmone a cui aggiungo diligentemente le sue medicine.
Sì... purtroppo Carl ha un po' di raffreddore e gli amici del rifugio L'Albero di Mais si sono premurati di fornirmi tutto il necessario per curarlo, con l'indicazione di darglielo insieme al cibo. Dosi misurate: una medicina per quattro giorni, un'altra per otto giorni.
Preparo il tutto e, con la speranza di incitarlo a fare pappa, gliela piazzo dietro la porta dove si è andato a nascondere.
Mi preparo per uscire una mezz'oretta e Carl approfitta di ciò per scomparire, senza ovviamente guardare il cibo. Sposto quindi la terza ciotola accanto alle prime due (acqua e crocchini) ed esco, con la speranza che un po' di tempo da solo lo aiuti a guadagnare confidenza con l'ambiente.
Al mio ritorno il cibo è sempre al suo posto... e di Carl ancora nessuna traccia.
Guardo dappertutto, non riuscendo a capire dove possa essere finito. Praticamente controllo anche dentro il frigorifero, per quanto possa essere assurdo pensarlo...
Alla fine arriva l'ora nella quale devo iniziare a lavorare (smart working, così come richiesto dall'attuale contesto epidemico) e mi siedo in soggiorno pronto a iniziare la giornata con il dubbio di dove possa essersi cacciato. E' allora che sento il suo respiro, reso un po' pesante dal raffreddore, provenire da qualche parte vicino a me.
Ed eccolo... sempre nel cucinino, ma questa volta non sotto il lavello ma sotto il forno.
Giuro che l'avevo controllato... ma evidentemente per qualche bizzarro incantesimo felino doveva essermi sfuggito!
Felice di sapere dove sia, lo lascio tranquillo e attacco un altro po' di musica felina, alternata a Debussy, giusto per variare un poco.
Il tempo passa. E Carl continua a ignorare il cibo.
Durante la mattina provo a corromperlo con una coperta di pile, e persino con un'unghia di latte opportunamente riscaldato: niente.
Decido quindi di cambiare stanza, lasciando il soggiorno e tornando in camera per offrirgli maggiore spazio di manovra. Ma tutto ciò che alla fine ottengo è che dal forno torna al lavello... e bon.
Alle 12.30 decido di anticipare la pausa pranzo e di correre al negozio di animali a comprare un diffusore per ambiente a base vegetale che possa aiutare il rilassamento del micio. Cioè... in realtà io puntavo ai più classici feromoni, nel merito dei quali mezzo mondo mi aveva offerto consiglio, ma di quello hanno solo ricariche senza diffusori. Così mi si consiglia un prodotto alternativo, non chimico, che dovrebbe sortire lo stesso effetto e che, persino, costa meno.
... e proviamolo!
Torno a casa e attacco immediatamente il diffusore al centro della casa.
Carl è ancora sotto il lavello ad ascoltarsi la sua musica felina.
Pranzo e riprendo a lavorare, sempre in camera da letto.
Noto, forse per la musica, forse per il diffusore, forse per il tempo che passa, impossibile a discriminarsi, che tuttavia Carl sta cambiando un po' postura fisica: invece di essere accucciato, come nelle prime ore, inizia adesso a sdraiarsi un po' lateralmente, in una posizione meno guardinga, più rilassata. E mi convinco che sia cosa buona e giusta!
A fine giornata lavorativa esco di nuovo. E quando torno trovo che Carl ha scelto nuovamente il rifugio dietro la porta, sempre in posizioni rilassate.
Ceno e mi metto al lavoro su alcune strisce a fumetti in soggiorno. E Carl resta quieto dietro la porta.
Terminato il lavoro con la matita, prima, e con il trattopen, poi, lascio il soggiorno per andare in camera, a scansionare le tavole e ad arrangiare il resto del lavoro al computer.
Ed è allora che Carl decide di farmi un'altra sorpresa, uscendo dal suo rifugio e iniziando a girottolare per casa e - attenzione attenzione! - arrivando in bagno dove inizia a fare largo uso della lettiera!
Ottimo! Un'altra barriera è abbattuta!
Sono circa le 23, quando Carl, ancora girottolante per casa, arriva alla porta della mia camera e lì si ferma, osservandomi con discrezione.
Io me ne rendo conto, complice anche un armadio a specchi lì presente, e mi volto verso di lui. E lui resta lì a guardarmi senza scappare. E mi convinco che sia cosa buona e giusta!
Mi rimetto al lavoro e quando vado a dargli la buonanotte, lui è tornato dietro la porta, in una postura decisamente stravaccata.
Così incrocio le dita e spero che, magari, complice la notte, abbia a decidere finalmente anche di mangiare!
Secondo giorno.
Carl sembra essersi rilassato e dopo così poche ore, la situazione sembra andare per il verso giusto. Coraggio !
RispondiEliminaChe bello!!! Dai!!!! 😍😍😍
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